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Faglia contro Boni e Berlusconi (Paolo)
Ieri sera a Telereporter
di Franco Isman


Michele Faglia  Davide Boni  Paolo Berlusconi
Faglia, Boni e Paolo Berlusconi

Un bel match, con Paolo Nizzola moderatore, Roldano Radaelli che ha realizzato e presentato una scheda iniziale sulla Cascinazza e Mario Barone che ha fatto alcune domande ai protagonisti dell'incontro-scontro: Michele Faglia sindaco di Monza che difendeva i diritti della Città, Paolo Berlusconi che illustrava quelli della sua società, proprietaria del terreno, e l'assessore regionale Davide Boni, in divisa leghista di semi ordinanza (cravatta e fazzoletto a righe bianche e verdi anziché in tinta unita verde lega), che contestava l'accusa di aver confezionato la nuova legge regionale esattamente sulla misura di Berlusconi.
Impresa davvero epica, infatti l'assessore climbing on the glass, ovvero arrampicandosi sugli specchi, ci rendeva edotti che in Lombardia ci sono 1.546 comuni e soltanto Monza protesta, ci sono 8.922.000 abitanti ed il fatto che fra questi ci sia Paolo Berlusconi non aveva davvero alcuna rilevanza: non lo avevo mai sentito prima e spero proprio di non avere occasione di ripetere questa triste esperienza.

La nuova legge regionale, recentemente approvata dal consiglio regionale ed entrata in vigore proprio ieri, prevede l'abbattimento delle clausole di salvaguardia da cinque a tre anni il che, di fatto per la sola Monza, il cui piano regolatore vigente è il decrepito Piccinato del 1971 che prevedeva uno sviluppo della città fino a 310.000 abitanti, significa restare in balia appunto di quanto previsto da questo piano. Ricordiamo brevemente che il piano Benevolo, approvato in Consiglio comunale con l'amministrazione della Lega, era stato completamente stravolto dal piano Tomé mai approvato ma le cui salvaguardie avevano fino a ieri protetto le restanti aree verdi della città.
Da oggi viceversa si potranno realizzare le volumetrie previste da Piccinato appunto per una città di 310.000 abitanti, ovviamente nelle aree verdi superstiti. Il Parco di cintura previsto dal piano Benevolo e dal nuovo PGT (Piano di governo del territorio), attualmente all'esame del consiglio comunale, potrà essere distrutto con la realizzazione di qualcosa come 2.500.000 metri cubi di nuove costruzioni, di cui il piano di lottizzazione della Cascinazza per 388.000 metri cubi verrà presentato oggi, come ha assicurato il Berlusconi Paolo.

Sia Berlusconi che l'assessore Boni hanno sostenuto che la Cascinazza non è un'area verde (!!!) scatenando la giusta reazione di Faglia che ha anche reiteratamente ed inutilmente chiesto a Boni quale fosse la ratio per ridurre la clausola di salvaguardia a tre anni, proprio mentre finalmente a Monza si cerca di varare il PGT.

Faglia ha ricordato come questo sia addirittura il terzo intervento fatto dalla Regione negli ultimi tre anni contro la città di Monza: nell'agosto del 2003 fu emanata una leggina che impediva a Monza e quasi solo a Monza di adottare il Piano dei servizi, nel dicembre 2004 la legge regionale n. 12 che, sempre soltanto per Monza, oltre a Campione d'Italia, bloccava qualsiasi intervento sul Piano regolatore ed ora l'abbattimento delle salvaguardie. Regione matrigna, commenta Alfredo Viganò.

Berlusconi ha parlato di danni miliardari e quando Faglia gli ha prospettato l'ipotesi di un acquisto dell'area da parte del Comune ad un prezzo che tenesse conto di quanto pagato dalla sua IEI all'atto dell'acquisto nel 1980, con una congrua rivalutazione, si è visto chiaramente come una ipotesi di tal fatta, che non tenesse cioè conto delle aspettative speculative in essere, fosse assolutamente al di fuori addirittura delle capacità di immaginazione di Berlusconi, uomo di un altro mondo. Ma come si fa anche soltanto a immaginare un mondo senza la speculazione edilizia ?!
In realtà il prezzo di acquisto era stato relativamente modesto proprio perché in quel momento non era consentita l'edificazione dell'area, e forse questo dovrebbe avere la sua importanza.

D'altra parte, come Faglia ha ricordato, c'è una sentenza della Corte d'Appello di Milano (sentenza 2776/04), seguita ad un pronunciamento della Cassazione, la quale afferma che, almeno per quanto riguarda il passato, nessun indennizzo o risarcimento o danno era dovuto ad IEI per la mancata realizzazione della prevista lottizzazione alla Cascinazza e che, per il futuro, il Comune ha tutto il diritto, ma anche il dovere, di decidere la destinazione dell'area secondo i prevalenti interessi della collettività e nessun danno dovrà essere riconosciuto al privato per legittime azioni di questo genere.

Faglia non ha ritenuto di parlare dell'altro intervento legislativo volto esclusivamente a consentire a Berlusconi l'edificazione della Cascinazza, a parere di chi scrive ancora più eclatante: il canale scolmatore truffa, come abbiamo avuto occasione di scrivere, che con la sua sola progettazione, e cioè con il tracciamento di poche righe sulla carta, ha miracolosamente eliminato qualsiasi pericolo di inondazione come paventava il PAI (Piano di assetto idrogeologico) del 2001 che classificava la zona “ad altissimo rischio di esondazione ove sono possibili la perdita di vite umane oltre che danni gravi agli edifici e alle strutture”, vietando di conseguenza qualsiasi costruzione. Il nuovo PAI del 2004, firmato dal presidente del Consiglio, considera superato questo rischio e consente l'edificazione.

Una discussione interessante e veramente istruttiva, come abbiamo sottolineato, nella quale, nonostante la complessità degli argomenti e le cortine di fumo, ci sembra che il sindaco Faglia sia riuscito bene ad illustrare le ragioni della città. Faglia veramente aveva sfidato Paolo Berlusconi ad un confronto in un teatro cittadino, ma Berlusconi ha affermato che un dibattito televisivo aveva un pubblico certamente superiore. Può anche darsi, ma non credo che i monzesi che hanno seguito il dibattito siano davvero tanti.

Franco Isman


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  20 luglio 2006